Il KY National Park si è da subito rivelato una bella sorpresa. Un mondo totalmente diverso dalla Thailandia che solitamente colleghiamo alla spericolata vita notturna di Pattaya, ai centri commerciali di Bangkok, alle belle ma ipersfruttate spiagge di Koh Phi Phi, Koh Lipe o Phuket. Il Parco è anch'esso circondato da discutibili centri turistici in cui Thailandesi del fine settimana si illudono di essere a Venezia, Firenze o Roma, ma appena arrivati all'entrata del parco tutto cambia. Non c'è traffico, pochissime auto, qualche temerario ciclista deciso a sfidare ripide salite e una manciata di centauri "farangs". Quello che più colpisce di questo enorme parco è il silenzio, la quiete, il fresco del suo clima, gli innumerevoli fiumiciattoli e cascate, il canto dei grilli, il cielo punteggiato di stelle, la tranquillità dei suoi abitanti. Questi sembrano vivere in una sorta di simbiosi con le creature che popolano il parco. Mentre gustavo il mio mediocre Pad Thai, davanti a noi un enorme cervo digeriva la fresca erbetta appena mangiata mentre un suo compare, altrettanto grande, si aggirava davanti alle cucine attratto dal profumo che ne usciva. Davanti al parcheggio un piccolo camoscio si rilassava al sole guardingo ma tranquillo. Si può visitare il punto più alto del parco, all'interno di una base militare, la vista è spettacolare perchè domina diverse vallate e l'aria è di una purezza incredibile, si può partecipare a safari notturni, visitare grotte abitate da pipistrelli, limitarsi a una oziosa ma indimenticabile vita in tenda..
I numerosi sentieri sono intervallati da utili cartelli che spiegano i nomi e la tipologia oltre che le relazioni ecologiche tra le diverse specie: ad esempio anche piantine brutte e all'apparenza inutili come il Cong Grass (Ya Kha in Thailandese) ha una grande importanza perchè nei periodi di siccità riesce a crescere trattenendo quella poca umidità presente nelle prime ore del mattino, oltre che a proteggere il sottostante terreno dai raggi del sole e a costituire il nutrimento per alcuni animali come Gauri e cervi.
Insomma un'esperienza seppure breve, indimenticabile, rilassante e istruttiva e il sicuro proposito di tornare al Khao Yai o di conoscere altri bellissimi parchi della Thailandia.
I numerosi sentieri sono intervallati da utili cartelli che spiegano i nomi e la tipologia oltre che le relazioni ecologiche tra le diverse specie: ad esempio anche piantine brutte e all'apparenza inutili come il Cong Grass (Ya Kha in Thailandese) ha una grande importanza perchè nei periodi di siccità riesce a crescere trattenendo quella poca umidità presente nelle prime ore del mattino, oltre che a proteggere il sottostante terreno dai raggi del sole e a costituire il nutrimento per alcuni animali come Gauri e cervi.
Insomma un'esperienza seppure breve, indimenticabile, rilassante e istruttiva e il sicuro proposito di tornare al Khao Yai o di conoscere altri bellissimi parchi della Thailandia.
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